Con la messa del Giovedì Santo e il rito della lavanda dei piedi, sono entrate nel vivo le celebrazioni del Triduo pasquale; è il giorno dell’ultima cena di Gesù con i suoi apostoli quando Cristo istituì l’Eucaristia e il sacerdozio ministeriale e diede l’esempio dello stile di servizio attraverso il gesto della lavanda dei piedi ma è anche il giorno del tradimento di Giuda.
Al mattino del Giovedì Santo a luogo la solenne messa del crisma con la consacrazione degli oli e la rinnovazione delle promesse presbiterali. Gli oli santi sono gli oli che useranno durante tutto il corso dell’anno liturgico per celebrare i sacramenti. Dopo la messa in cena domini seguita l’adorazione del Santissimo Sacramento sull’altare della Reposizione, altare allestita al lato dell’altare maggiore.
Tra gli addobbi tipici dei sepolcri, i fiori bianchi, il vino fatto bollire con l’incenso e i semi di grano germogliati al buio che simboleggiano il passaggio dalle tenebre della morte di Gesù alla Risurrezione.
La notte del Giovedì Santo, i fedeli si muovono per le vie cittadine in visita agli altari delle chiese addobbate solennemente. La pratica di allestire gli altari della Reposizione si è affermata in Europa già a partire dall’età carolingia ed esprime l’idea del lutto e della sepoltura.
Molto particolare la composizione floreale fatta con i germogli dei semi di grano ma anche di altri cereali fatti nascere immersi in una ciotola nel cotone umido e coltivate in casa al buio ottenendo dei colori quasi irreali bianco, verde acqua e portati in chiesa per essere benedetti ed ornare i sepolcri.
Tutto il resto della chiesa viene oscurato il segno di dolore perché è iniziata la passione di Gesù; le campane tacciono, l’altare più grande disadorna, il tabernacolo vuoto, i crocifissi coperti.
Oggi Venerdì Santo è il giorno del supremo sacrificio del Signore e della sua morte in croce.