E’ in corso in questi giorni la visita degli ispettori UNESCO per la rivalidazione del Parco Nazionale del Pollino come Geoparco,
riconoscimento ottenuto dall’Ente nel 2015. Ogni 4 anni i Geoparchi, per rimanere nel Global Geoparks Network, sono sottoposti a una procedura di rivalidazione che avviene tramite una visita ispettiva e un report redatto dai due valutatori che effettuano la missione di controllo. I due valutatori, Richard Watson dall’Irlanda e Bojan Rezun dalla Slovenia, arrivati ieri, 4 giugno a Rotonda, sede dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, saranno quindi accompagnati e guidati, fino al 9 giugno, alla scoperta del ricco patrimonio geologico, naturale e culturale del Parco del Pollino.
Durante i cinque giorni avranno modo di visitare i geositi presenti nel territorio, incontrare le realtà locali dove, grazie al patrimonio presente, sono riusciti a creare un’economia e una fruizione sostenibile e compatibile con la tutela. I commissari avranno modo di incontrare i vertici dell’Ente Parco, il Consiglio direttivo, i funzionari referenti delle aree tutela e conservazione del territorio. I valutatori verificheranno che le ragioni che hanno portato a includere il Pollino nella rete mondiale dei Geoparchi siano tuttora valide e sottoporranno un report all’UNESCO Global Geoparks Council che deciderà se il Geoparco esaminato possa rimanere nella rete. Durante le giornate di lavoro saranno affiancati dai referenti del
Parco, Luigi Bloise ed Egidio Calabrese che, sin dalla candidatura, hanno curato le relazioni con la Commissione Unesco e con il territorio al fine di dare spazio e risalto al prestigioso riconoscimento ricevuto.
La visita coincide con un momento particolarmente significativo per la storia dell’Ente Parco nazionale del Pollino, poiché quest’anno si celebra il trentennale della sua istituzione e pertanto, si avverte la necessità di rafforzare le conoscenze e di sensibilizzare chi abita questo territorio di grande pregio per una fruizione più attenta e consapevole. Fruire consapevolmente vuol dire capire il valore di un territorio e cogliere il fine ultimo delle regole che lo tutelano.