Questa, è una di quelle storie da raccontare lentamente. Da prenderti per mano e fartici entrare dentro che se non ti aiuti con il tatto, lento anche quello, e con l’olfatto, questa storia qui mica la puoi sentire. Bisignano, nella provincia di Cosenza, custodisce uno dei più antichi tesori di arte, di mestiere e di tradizione: una scuola di Liuteria, intitolata ai fratelli De Bonis.
Questi, arrivati a Bisignano intorno al 1700, sicuramente chiamati dalla corte dei Principi di Sanseverino, divennero in questo periodo i liutai più importanti nella costruzione della chitarra.
L’ultimo corso risale al 2003 e “solo” vent’anni dopo, grazie all’Associazione Liutaria Bisignanese, questo luogo d’incanto, si fà di nuovo bellezza e riapre le sue porte a una nuova stagione di corsi, in questo caso di costruzione del violino, grazie al Maestro Liutaio, Andrea Pontedoro.
È l’odore del legno che, in quei corridoi, ti guida fra le aule che tu, non puoi far altro che seguire quella grandezza che sà di storia antica e che ti si mette addosso come un abbraccio.
Qui, il tempo lo costruisci tu, che l’unico tempo di cui tener conto, è quello del legno che prende forma dietro una progettazione attenta e sapiente. Scalpelli, pialle, riccioli dorati che si muovono fra banchi e pavimento ed ecco che lo strumento inizia a formarsi fra curve ancora da definire e verniciature che, neanche a dirlo, avvengono nel laboratorio chimico appositamente dedicato e nutrito di materie prime pregiate e naturali.
Otto lunghi anni di progettazione e incontri istituzionali, hanno reso possibile, oggi, la riapertura, ci dice Luca Gencarelli, vicepresidente della ALB. Si tratta di un progetto finanziato dalla Regione Calabria con la quale il comune di Bisignano ha siglato un accordo di programma per il recupero e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della scuola di Liuteria.
Molto impegno, adesso, spetta a Pontedoro, Giancarelli e Massimo Leuzzi, legale rappresentante della I. S.I.M, agenzia formativa, che ha vinto il bando per la gestione della struttura. “È un progetto ambizioso programmare il futuro di questa scuola, ha dichiarato Leuzzi, ma l’esperienza trentennale nel settore della formazione ci fa ben sperare. I collaboratori sono assolutamente all’altezza della situazione e soprattutto, ci crediamo e andremo avanti. Una grande opportunità, inoltre, anche per chi frequenta il corso, quella di imparare un nuovo antico mestiere per l’immissione nel mondo del lavoro”.