Sabato 17 dicembre, dalle ore 18, il Sistema Museale della Città di Castrovillari punta i riflettori sull’area di Celimarro, a cui dedica un evento dalle molteplici implicazioni. Celimarro è luogo di antichissime frequentazioni umane, tra i siti preistorici più antichi della Calabria, è luogo di una fascinosa necropoli altomedievale con sepolture scavate nella roccia ed è il luogo della Tenuta Celimarro, con i suoi vini Magliocco, Greco Bianco e Montonico, che scaturiscono da vitigni dalla forte identità territoriale. Al SiMuCCà questi elementi racconteranno di antichi paesaggi ormai scomparsi, racconteranno storie di uomini e dei loro riti, di libagioni con vino per ricordare gli avi e per celebrare i momenti più belli dei vivi e parleranno di “arte, amor vino e bellezza”, come scritto, oltre cento anni fa, su una delle pareti dell’antica masseria dell’Avv.
Antonio Varcasia “Signor di Celimarro”. Il SiMuCCà promuoverà la conoscenza dell’area di Celimarro con i suoi prodotti identitari, con la sua storia, con la sua arte e con le sue inevitabili e forti suggestioni, che hanno ispirato la Stilista Cinzia Tiso che, in linea con il grande patrimonio culturale di Celimarro, esporrà le sue creazioni in una mostra a tema presso il Sistema Museale.
L’evento dedicato a Celimarro si svilupperà con una visita guidata al Sistema Museale a cura del Gruppo Archeologico del Pollino, con un focus su preistoria e medioevo, e una degustazione itinerante di tre calici di vino della Tenuta Celimarro, cui seguirà la visita alla mostra a tema della stilista Cinzia Tiso e del suo marchio Handmade.
L’evento sarà ulteriormente arricchito dall’Associazione Itineraria Brutti Onlus che curerà una esposizione di fedeli riproduzioni di reperti provenienti dalla necropoli di Celimarro e un allestimento illustrativo dell’uso del vino nell’antichità.
Il Celimarro del SiMuCCà, sarà un Simposio tra Arte, Archeologia, Storia, Cultura del Vino e Creatività e rappresenterà un evento innovativo e in linea con le nuove concezioni del ruolo dei Musei, come ulteriori occasioni di promozione del territorio di riferimento, non solo nei suoi aspetti storico-archeologici, ma anche per quanto attiene alle attività economiche con una forte matrice identitaria e, chiaramente, ecosostenibili.