Il sindaco Nicolò De Bartolo ha ricevuto ieri nella sede municipale il consigliere del Comites, Comitato italiani all’estero, Porto Alegre (Bra) – Fernando Biffignandi, nel Belpaese per consegnare al senatore Fabio Porta, eletto nella circoscrizione Sud America, un progetto finalizzato alla tutela delle origini mediante lo specifico fattore identitario costituito dalla lingua.
L’idea è semplice, ma estremamente efficace. E mira a coinvolgere le nuove generazioni, figli, nipoti, pronipoti ecc., di emigranti italiani in Brasile, in un processo di conoscenza e promozione dell’idioma di Dante. E sin qui si potrebbe dire: nulla di innovativo. E invece no. C’è un elemento che caratterizza la proposta e la distingue dalle altre: il modus operandi, ovvero come s’intenda concretizzarla. In altre parole: il metodo. E non soltanto. L’arch. Biffignandi, che di iniziative simili ne ha condotto diverse e con successo, vorrebbe, infatti, che la lingua, prima forma di comunicazione, e più in generale la cultura italiana, divenissero patrimonio pubblico per tutti i nostri emigranti e il suo insegnamento fosse fruibile gratuitamente. E’ questa la straordinaria novità: ciò che oggi è possibile imparare pagando rette o canoni vari, con i limiti che l’impostazione comporta, domani sarebbe accessibile liberamente, senza sforzi economici. La qual cosa eviterebbe la polverizzazione e il rischio che, causa l’avvicendamento generazionale in atto, scompaiano i sentimenti di attaccamento ai luoghi che diedero i natali agli uomini e alle donne, primi coraggiosi espatriati. Di questo e delle relazioni che uniscono le comunità germane di Morano e Porto Alegre si è parlato nella sala di rappresentanza del Comune.
Il primo cittadino si è detto pronto a sostenere il progetto nei modi che il suo ruolo istituzionale potrà consentirgli. De Bartolo ha, inoltre, più volte ringraziato il consigliere Biffignandi, le cui radici sono in parte moranesi, per la «costanza e l’orgoglio con cui quotidianamente difende l’italianità, in particolare quest’anno che, non dobbiamo dimenticarlo, ricorre il quarantesimo anniversario del gemellaggio». «Siamo convinti» ha detto il sindaco «che oggi più che mai, in un mondo globalizzato, che sta purtroppo mostrando i suoi limiti e le manifeste fragilità, occorra proteggere i valori su cui si fonda la convivenza civile. Quei valori che un tempo erano l’asse portante delle relazioni umane e che l’indifferenza e il modernismo sta inesorabilmente spazzando via. A Fernando e a quanti come lui lavorano per impedire che il nichilismo contamini la memoria sino a cancellarla, la nostra gratitudine e l’incoraggiamento a continuare nel solco tracciato. In questo caso» ha concluso De Bartolo «sarà il nostro idioma l’argine all’oblio. Ma siamo certi che altre occasioni, per esempio nell’ambito del PNRR o di progetti internazionali, penso al turismo di ritorno avviato da Rete Destinazione Sud cui abbiamo aderito, vi saranno per sviluppare programmi validi e attuabili».