Si è svolto questa mattina, presso l’I.S.S. Erodoto di Thurii, presso la sede centrale di Lauropoli- Comune di Cassano allo Ionio, il Services organizzato il Lions Club Castello Aragonese, Pollino- Sibaritide- Valle dell’Esaro per la celebrazione del Giorno della Memoria del 27 Gennaio 2025.
In un’aula magna piena di studenti ha aperto i Lavori il Presidente del Lions Club Castello Aragonese- dott. Luigi Postorivo- che ha ringraziato la dirigente dell’Istituto Superiore per aver accolto con piacere la celebrazione dell’evento ed il Museo Internazionale della Memoria di Ferramonti di Tarsia, nella persona di Umberto Filici, componente del C.T.S. del Museo e coordinatore della giornata. Il convegno, dal titolo “I Campi di internamento, transito e sterminio in Italia”, ha avuto come protagonista assoluta la sig.ra Ruth Hauben Foa, ex internata presso il Campo di Concentramento di Ferramonti di Tarsia, oltre alla partecipazione dello storico Marco Cavallarin e dalla Prof.ssa Simonetta Heger. I lavori sono stati aperti dalla musica della “vita è bella”, intonata da Federico Lauro, giovane e bravo artista di Castrovillari.
La Prof.ssa Maria Galizia, Vice Preside dell’Erodoto di Thurii, che ha illustrato i temi della “Memoria” della giornata e l’importanza di non dimenticare la crudeltà della Shoah.
Durante i lavori, il prof. Cavallarin ha illustrato le conseguenze derivate dalla promulgazione delle Leggi Razziali ( meglio dire Razziste) del regime fascista che hanno dapprima escluso i ragazzi ebrei dalle scuole e poi portato gli italiani a costruire campi di concentramento- da nord a sud- per ebrei.
Successivamente la Prof.ssa Heger ha narrato la storia delle sofferenze patite da Suo padre, giovane medico Polacco, prima arrestato a Torino e poi internato a Campagna (SA) e poi, con la scusa di un intervento di appendicite, datosi alla clandestinità, grazie ad amici italiani, e sopravvissuto all’orrore della Shoah. Poi la sig.ra Ruth ha narrato la disperazione della sua famiglia quando il padre, apolide, venne arrestato a Milano, condotto a San Vittore e poi da li trasferito nel Campo di Concentramento di Ferramonti di Tarsia (CS). Ha sottolineato come lei, bambina di sei anni, ricordi, nella sua innocenza, le giornate a Ferramonti come “normali” nel senso che frequentava la scuola istituita nel Campo, faceva educazione fisica ma allo stesso tempo ricorda l’intimità dei singoli gruppi familiari all’interno di lenzuola bianche appesa tra i letti per separare una famiglia dall’altra. Umberto Filici, ha informato la platea dell’assegnazione alla popolazione di Tarsia della medaglia d’argento al volere civile perché negli anni in cui era funzionante il Campo di Concentramento di Ferramonti si prodigò in una vera e propria gara di solidarietà per alleviare le sofferenze degli internati. Dopo un bel dibattito con gli studenti, la giornata si è conclusa con le foto di rito e con il racconto, del sig Giovanni Malfarà, membro del Club Lions Castello Aragonese, della “storia” di famiglia dove il padre- internato militare italiano- conobbe la mamma, polacca, in un campo di concentramento nazista. I due si salvarono riuscendo a gettarsi dal treno che li stava trasferendo da un campo all’altro e dopo varie avvenimenti, riuscirono a ritornare a Cosenza dove si sposarono ed ebbero modo di creare la loro famiglia.
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