Il tragico epilogo della scomparsa di Giulia Cecchettin è l’ultimo di un elenco troppo lungo di donne morte per femminicidio. Tutto il paese è stretto attorno alla famiglia della ragazza e l’arresto del probabile assassino non allevia il dolore, il senso di smarrimento, di sconfitta.
Occorre intervenire non limitandosi a possibili inasprimenti di pene o altre misure che puntano alla sola via giudiziaria. Bisogna intervenire facendo i conti con una società radicalmente trasformata, con la fragilità indotta da modelli educativi che nutrono narcisismi e individualismi, che si fondano sulla difficoltà di saper dire no e la conseguente frustrazione da rifiuto.
La strada della prevenzione è certamente quella da percorrere e per farlo bisogna avere il coraggio di introdurre delle forme di educazione sentimentale nelle scuole, bisogna formare docenti e genitori e insegnare alle ragazze a leggere in tempo i segnali di pericolo nella relazione di coppia.
Per questo motivo la Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria sta lavorando ad un’ipotesi di mozione per promuovere l’introduzione di percorsi educativi sull’affettività e la sessualità nelle scuole. Solo con azioni concrete possiamo contrastare la violenza sulle donne e creare una società più giusta ed equa per tutte le persone.
Presidente CRPO
Prof.ssa Anna De Gaio