È stata presentata, nella seduta di Consiglio Regionale, un ordine del giorno del Consigliere Ferdinando Laghi, sulle misure da adottare in merito allo spreco alimentare.
Il documento reca in premessa le ragioni che hanno spinto il capogruppo in Consiglio regionale di “De Magistris Presidente” a intervenire su questo problema delicato e grave, sottolineando come quella dello spreco alimentare rappresenti una priorità economica, ecologica e sociale, definita uno “scandaloso paradosso del nostro tempo”. “Secondo la FAO oltre un terzo del cibo prodotto al mondo va perso -afferma il Consigliere Laghi-, per cui, anche se la produzione mondiale di cibo sarebbe sufficiente per 10 miliardi di persone, a fronte degli attuali 8 miliardi abitanti della Terra, quasi un miliardo di esse soffrono la fame. Non solo, ma oltre 3 milioni di bambini muoiono ogni anno per la denutrizione, mentre il 10% della popolazione infantile mondiale è sovrappeso. Una situazione paradossale, drammatica e del tutto inaccettabile. E il nostro Paese non fa eccezione in questo sconfortante panorama mondiale. È il caso che anche la nostra Regione -continua Laghi- dia il suo contributo, per quanto possibile, per avviare un radicale cambiamento della situazione. Tanto più che adesso, alle iniziative solidaristiche, come il banco alimentare ed altre ancora, se ne possono aggiungere altre, grazie alle possibilità offerte dai fondi del PNRR che nella Missione 2 “Rivoluzione verde e Transizione digitale”, pone come urgenti gli interventi e le misure in materia di economia circolare, per proteggere la natura e le biodiversità e garantire un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente. Perché non bisogna dimenticare che lo spreco alimentare rappresenta anche un problema ambientale per l’aumento dei rifiuti e la sottrazione di risorse proprio all’economia circolare. Il mio Ordine del Giorno, perciò -conclude il Consigliere Laghi- vuole impegnare la nostra Regione ad adottare programmi e progetti finalizzati a combattere lo spreco alimentare sia nei suoi rilevantissimi aspetti sociali, che in quelli sanitari e ambientali, individuando, tra l’altro, misure per supportare le azioni dei Comuni, coinvolti per primi nel problema della gestione dello spreco, delle eccedenze alimentari e dei rifiuti che ne derivano».