Bullismo e cyberbullismo un’iniziativa di educazione alla legalità, attraverso l’uso della realtà virtuale immersiva, per la prevenzione di comportamenti antisociali nel progetto: “Nei panni di Caino per capire e difendere le ragioni di Abele” che ha visto coinvolto, presso l’aula del tribunale di Castrovillari, gli studenti della città del Pollino.
“Il cyberbullismo è il bullismo sono fenomeni molto comuni tra i ragazzi e noi cerchiamo di fare prevenzione soprattutto per aiutarli a comprendere il modo giusto di rapportarsi con i propri pari”. Così Anna Curcuruto sovrintendente Polizia di Stato.
Il contrasto dei fenomeni del bullismo tradizionale e di quello online, conosciuto come cyberbullismo, rappresenta una sfida globale alla quale non possiamo sottrarci.
Gli effetti dannosi di tali comportamenti hanno implicazioni sociali molto ampie, sia per le vittime che per gli autori: tra queste, c’è lo sviluppo sociale personale, l’educazione ed il benessere psico-fisico dei minorenni, con effetti negativi che possono protrarsi fino all’età adulta.
Le statistiche più recenti delle Nazioni Unite riportano che nel mondo 1 studente su 3, tra i 13 e i 15 anni, ha vissuto esperienze di bullismo. Nel mondo 246 milioni di bambini e adolescenti subiscono ogni anno qualche forma di violenza a scuola o episodi di bullismo. Anche il cyberbullismo è in sensibile aumento: la maggior parte dei dati disponibili riguarda indagini condotte nei Paesi industrializzati con percentuali di minorenni che lo hanno sperimentato che variano tra il 5% e il 20% della popolazione minorile.
“Nei panni di Caino per capire e difendere le ragioni di Abele” è un’iniziativa di educazione alla legalità, attraverso l’uso della realtà virtuale immersiva, per la prevenzione di comportamenti antisociali. Il progetto fa parte del Programma operativo nazionale Pon legalità ed è stato sviluppato dalla Direzione centrale per la polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della Polizia di Stato in partenariato con il Dipartimento di psicologia della “Sapienza” di Roma.
Attraverso la proiezione su visori 3D di scenari e situazioni costruiti per indurre stati emozionali profondi, gli studenti, con l’aiuto dei poliziotti, hanno potuto vedere le diverse prospettive della vittima e dell’autore del reato.
Presenti all’incontro che si è svolto presso l’aula del Tribunale di Castrovillari, oltre al Presidente, Massimo Lento, i massimi rappresentanti delle forze dell’ordine a livello provinciale che grazie alla loro competenza hanno rappresentato agli studenti, quelli che sono i pericoli e anche le iniziative di prevenzione sul territorio che stanno portando avanti