Il sindaco De Bartolo: «Un successo che premia gli organizzatori e la comunità»
Morano rievoca la nascita di Cristo, va in scena il presepe vivente. La zona alta del centro storico, allestita e trasformata tutto punto in una location che più coinvolgente e suggestiva non si sarebbe potuta ideare, ha dato il meglio di sé nelle prime due uscite.
«Un grande successo di pubblico, per un evento ormai parte integrante della nostra offerta invernale/natalizia», dice il sindaco Nicolò De Bartolo. «Siamo felici e soddisfatti di questo esordio. Il lavoro intenso di preparazione ci premia e ci dà ragione della tenacia con cui abbiamo voluto riprendere e rilanciare la manifestazione, rimasta in standby negli ultimi tre anni a causa della pandemia. Abbiamo motivo di credere che per le prossime date in calendario, ovvero 1, 5 e 6 gennaio 2023, il flusso di visitatori aumenterà ancora. Un plauso fortissimo a tutta l’organizzazione, ad ognuno dei suoi componenti, alla parrocchia SS. Pietro e Paolo, alle braccia che vi operano quotidianamente, a quanti interpretano i diversi personaggi della tradizione, alle costumiste; ma anche, sia consentito, all’Amministrazione, che non si è voluta fermare dinanzi agli ostacoli iniziali e ha investito risorse, umane e finanziarie, nel progetto. Perché vi sono forme di turismo che devono essere promosse e sostenute: e su questo» conclude De Bartolo, «vogliamo insistere e scommettere, fianco a fianco con l’associazionismo e i gruppi spontanei presenti nel territorio».
Migliaia le persone, e i numeri, come detto, sono destinati a crescere, che le sere di Natale e Santo Stefano hanno invaso i caratteristici vicoli del borgo e ammirato l’essenza della vita semplice, assaporando i ritmi di un tempo e i valori che innervavano il tessuto sociale dei secoli scorsi. L’aria del vicinato, i mestieri scomparsi, le osterie, i profumi intensi della gastronomia contadina, le massaie alle prese con faccende domestiche, l’intelligente mescolanza di suoni e figure che riportano al passato: ogni tessera perfettamente incastonata in mosaico assai realistico. Senza dimenticare la centralità del messaggio e dei contenuti religiosi cui l’iniziativa si richiama.
Alla piccola Betlemme si accede attraversando a piedi la strada che da Piazza Croce conduce allo spettacolare terrazzo naturale di via Ferrante. Da qui, oltrepassando l’antica porta urbica, s’imbocca il vialetto che inerpica sino alla Collegiata SS. Pietro e Paolo – fruibile per l’occasione dalle 17.30 alle 20.30 – quindi alla stalla della sacra famiglia. Si esce dall’area presepiale aggirando l’abitato o, analogamente, da Via Croce, per ritornare al parcheggio di Piazzale Nassiriya.
Stante alcune problematiche rilevate in questo primo step, per rendere più agevole la passeggiata ai luoghi e ancor più bello il viaggio nella storia e nello Spirito, l’esecutivo comunale interverrà nell’immediato con un programma alternativo di viabilità interna e con accorgimenti mirati a snellire il deflusso del pubblico.