La sua elezione (37 voti favorevoli e un astenuto su 38 votanti dei 40 aventi diritto) è avvenuta al termine dell’ottavo congresso della Flai Cgil tenutosi ieri, mercoledì 14 dicembre, presso la Galleria nazionale di Cosenza – Palazzo Arnone. All’assise congressuale, apertasi con la relazione introduttiva di Giovambattista Nicoletti, segretario uscente, hanno partecipato il segretario generale della Flai Cgil Calabria, Bruno Costa, il segretario della Cgil di Cosenza, Massimiliano Ianni, e i delegati eletti nel corso dei congressi territoriali dove hanno partecipato circa 2000 mila tesserati. Le conclusioni sono state tratte da Silvia Guaraldi, della segreteria nazionale della Flai Cgil.
Il segretario uscente, Giovambattista Nicoletti, nella sua puntuale, completa e esauriente relazione, dopo aver ringraziato i partecipanti e aver riassunto, a grandi linee, le vari fasi che hanno portato allo svolgimento dell’ottavo congresso della Flai Cgil di Cosenza, ha posto la sua attenzione sulle “vertenze” più importanti che interessano il settore.
“L’impatto della pandemia prima e della guerra in Ucraina poi, stanno creando nel Paese – ha sostenuto – una vera e propria emergenza sociale che non viene per niente scalfita dalla Legge di Bilancio del governo Meloni, anzi la Finanziaria del governo delle destre aumenta le povertà, perciò chiediamo, con tutta la nostra forza, che venga cambiata”.
“Per il lavoro in agricoltura – ha sostenuto GiovamBattista Nicoletti soffermandosi sulla reintroduzione dei voucher – non sono necessarie forme di semplificazioni, dal momento che la flessibilità in questo settore è già prevista da un sistema di leggi e contratti collettivi che consentono assunzioni anche di brevissima durata, perfino di un giorno solo. Allargando la platea di lavoratori che possono usarli e con essi il limite economico di utilizzo, si destruttura il lavoro in agricoltura, precarizzando ulteriormente e riducendo i diritti contrattuali e previdenziali dei lavoratori e delle lavoratrici più fragili in un settore dove già è forte la presenza di lavoro irregolare e l’illegalità. Penso vivamente – ha sottolineato – che in Calabria bisogna avere coraggio di sostenere che un’idea di sviluppo legata all’agricoltura sostenibile, possa diventare trainante di un’economia al di sotto di gran lunga dalla media nazionale. La sostenibilità ambientale è e deve continuare a essere il nostro biglietto da visita in un comparto agricolo sempre più globale e indifferenziato”.
Per quanto attiene la drammatica situazione in cui versano i Consorzi di Bonifica, il riconfermato segretario della Flai di Cosenza, dopo aver espresso la solidarietà dell’intero congresso alle lavoratrici e ai lavoratori del consorzio di bonifica dei Bacini Jonici del cosentino di Trebisacce che da circa due mesi sono in lotta e presidiano i cancelli giorno e notte per vedersi riconosciuti il diritto al salario, ha sostenuto che “i consorzi rappresentano una formidabile potenzialità per la competitività delle aziende agricole, ma necessitano di una profonda ristrutturazione, in una prospettiva di valorizzazione delle risorse umane e professionali. Bisogna superare i commissariamenti e riportare i Consorzi di Bonifica a gestioni razionali e trasparenti”
Analizzando, poi, il settore della pesca, il segretario della Flai di Cosenza, non ha potuto fare altro che prendere atto della profonda crisi che attanaglia questo settore nella nostra Regione, dove negli “ultimi cinque anni la flotta delle imbarcazioni si è ridotta di ben 110 imbarcazioni con una perdita di circa 750 posti di lavoro e dove i divieti comunitari nell’ultimo decennio – ha sottolineato Nicoletti – hanno determinato il crollo di intere economie basate sulla pesca”.
Analizzando la situazione dei lavoratori di Calabria Verde, GiovamBattista Nicoletti ha evidenziato la non approvazione, a tutt’oggi, da parte della Regione, del contratto integrativo regionale. “Non si può passare da mese in mese – ha denunciato il segretario della Flai Cgil di Cosenza – senza ancora conoscere l’impegno di spesa che la Regione vuole mettere a disposizione per questi lavoratori. Senza quantificare economicamente l’entità del rinnovo si rischia di fare progetti e discussioni sterili. Il tempo dell’attesa è finito, se non avremo certezza del rinnovo c’è una sola cosa da fare, la mobilitazione”.
Nella sua relazione, GiovamBattista Nicoletti, ha anche analizzato il deprecabile fenomeno delle agromafie e del caporalato nei nostri territori rifacendosi a quanto pubblicato dall’osservatorio Placido Rizzotto, da dove emerge una situazione non certamente rosea.