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Laino Borgo  conclusa la terza campagna di scavi: ritrovato un settore di produzione di vasi

by Redazione
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Un ampio settore di produzione, con fornaci, pithoi e aree di stoccaggio e lavorazione dell’argilla, dove presumibilmente si lavoravano piccoli vasi a vernice nera. E’ l’area, annessa ad un vasto isolato residenziale, immediatamente a nord del vano con grande vasca rivestita di laterizi, rinvenuto nel 2021, scoperta nella terza campagna di scavi archeologici nel sito di Santa Gada di Laino Borgo, condotta dal Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli studi di Messina, sotto la direzione del professor Fabrizio Mollo.

Quello riportato alla luce in questa nuova attività di sondaggio dell’area è un complesso di epoca lucana databile tra la metà del IV e la seconda metà del III sec. a.C., strutturato secondo lo schema delle grandi casi a cortile italiche (Laos, Tricarico). Lo scavo, effettuato in regime di concessione ministeriale (decreto 230/2022), grazie alla collaborazione della Sabap Cosenza, nella persona della dottoressa Mariangela Barbato e del Soprintendente, dottoressa Paola Aurino, interessa la parte più meridionale dell’ampio pianoro di Santa Gada. 

Le sue dimensioni (quasi 50 ha) e la presenza di materiali e strutture in tutti i pianori ne fanno il più importante insediamento abitativo della valle del Lao-Mercure. Le stratigrafie restituiscono anche la presenza di materiale di epoca arcaica (VI-V sec. a.C.), riferibili a forme insediative ancora da definire nel dettaglio. Intorno al sito, a giugno sc orso è stato indagato per la prima volta un settore della necropoli di epoca ellenistica, con tombe a cassa e cappuccina e ricchi e articolati corredi funerari. 

La ricerca rappresenta uno splendido esempio di collaborazione tra Enti: a sostenere le attività è il comune di Laino Borgo, con il sindaco, Mariangelina Russo, e l’amministrazione tutta, che offrono supporto, logistica e ospitalità alla missione di ricercatori dell’Università di Messina, anche quest’anno molto nutrita (circa 20 ricercatori). 

I lavori sono stati realizzati grazie al sostegno finanziario del Parco Nazionale del Pollino, del RUP dottor Luigi Bloise e del presidente, Domenico Pappaterra, sempre vicino alle esigenze del gruppo di ricercatori. 

In supporto alla missione anche la restauratrice, Flavia Gazineo e la archeobotanica, Donatella Novellis. I veri protagonisti della missione sono i ragazzi (oltre un centinaio quelli avvicendatisi in un triennio), coordinati sapientemente da Marco Sfacteria, Valentina Casella e Alessia Mainelli. A loro l’amministrazione comunale di Laino Borgo ha consegnato, al termine della campagna di scavi 2022, un attestato di partecipazione per «l’importante contributo offerto alla comunità e per l’impegno costante dimostrato, diventando parte integrante di una comunità» – ha sottolineato il sindaco Mariangelina Russo. «Ma il riconoscimento e il grazie più speciale – ha aggiunto il primo cittadino – lo dobbiamo al professor Mollo per aver dato lustro al nostro territorio con altre importanti scoperte di carattere internazionale».

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